3D printing is evolving rapidly. Innovative applications around the world appear almost every day.
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Impieghi innovativi per la stampa 3D
Sebbene la stampa 3D non sia un fenomeno completamente nuovo – il primo brevetto è stato concesso nel 1986 – è in rapida evoluzione: quasi ogni giorno compaiono in tutto il mondo nuove applicazioni nei campi più disparati come la medicina, i prodotti di consumo e l’edilizia.
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Teneri orsacchiotti usciti direttamente dalla stampante? Il Disney Research Team negli Stati Uniti ha trovato un modo per stampare nella lana, il che significa che oltre agli oggetti solidi e precisi, questa nuova tecnologia può ora essere utilizzata anche per creare oggetti morbidi che si possono schiacciare. La stampante sovrappone il filato in strati, producendo una massa omogenea che sembra feltro alla vista e al tatto. In collaborazione con un team dell’Human-Computer Interaction Institute dell’Università Carnegie Mellon in Pennsylvania, USA, hanno stampato persino un braccio mobile per un orsacchiotto.
L’impresa di costruzioni cinese WinSun Decoration Design Engineering non solo ha dimostrato di poter produrre edifici in maniera rapida ed economica utilizzando una stampante 3D e materiale cementizio riciclato – stampando 10 case in un giorno – ora è arrivata a stampare un intero palazzo di 5 piani e una villetta unifamiliare. Lo scopo è quello di essere in grado di costruire case a prezzi accessibili per il mercato cinese. Il costo di produzione delle case più piccole ammonta solo a circa €4,500 ($5,000).
Mentre la stampa 3D è già ampiamente utilizzata nel settore dentistico per stampare denti e parti di osso mandibolare, gli scienziati del Regno Unito hanno sviluppato un processo per stampare orecchie in materiale sintetico per bambini con gravi malformazioni. Le orecchie di ricambio sono normalmente fatte a mano. La stampa 3D semplifica il processo. Nella prima prova clinica di questo genere, un’équipe dell’University College di Londra ha eseguito test e tra qualche mese sarà in grado di impiantare le orecchie stampate nei pazienti. Il team sta anche lavorando su nasi, trachee, dotti lacrimali o vasi sanguigni stampati.
Se la stampa 3D è destinata a rivoluzionare la produzione, Afaté Gnikou del Togo sta facendo in modo che nessuno debba essere escluso per mancanza di risorse. Assieme a un team del Woelab Fab Lab di Lomé, ha sviluppato la prima stampante 3D costituita interamente da rifiuti elettronici. Realizzata su misura per il mercato africano, la stampante W.AFATE è ora prodotta in serie e nel 2014 ha vinto il primo premio alla Conferenza Internazionale Fab Lab di Barcellona.
L’azienda costruttrice di aerei Airbus vuole usare la stampa 3D per creare nuove strutture di aerei che si rifacciano alla struttura di un osso o di uno scheletro – forme forti e flessibili che pesano molto meno di quelle realizzate con i processi di produzione tradizionali. Partendo da sottili nanotubi in carbonio che “crescono” all’interno della stampante possono essere rapidamente create enormi strutture complesse con uno scarto minimo di materiale. La riduzione di peso derivante dall’impiego di materiali più leggeri porterebbe a enormi risparmi di carburante.
Con la stampa 4D, l’Australia ha fatto un passo avanti e aggiunto una nuova dimensione: il tempo. I ricercatori dell’Università di Wollongong sono riusciti a stampare una valvola che si apre e si contrae nel tempo come reazione alla temperatura dell’acqua che la circonda. Questo risultato apre una miriade di possibilità in settori come la medicina, l’edilizia e la robotica, per dispositivi perfettamente funzionanti che escono direttamente dalla stampante – l’assemblaggio non è necessario.
La stampa 3D nel metallo è costosa. Ma l’ingegnere argentino Gastón Accardi è uscito con un prototipo di stampante per metallo la cui produzione gli costa meno di €2. Sostanzialmente un marcatore riempito di soluzione di acido di rame, utilizza il concetto dell’elettrodeposizione per costruire oggetti 3D strato dopo strato in diversi tipi di metalli. Sebbene sia ancora un po’ lenta, la macchina potrebbe un giorno essere un aiuto per le piccole aziende.
Con immagini della vita su Marte che alimentano la nostra immaginazione, la stampa 3D viene vista come una soluzione fuori dal mondo per qualunque cosa l’essere umano abbia bisogno, dal cibo a un rifugio. Ma in assenza di gravità, come è possibile impedire che il materiale che si sta stampando voli via? Lavorando con la NASA, l’azienda statunitense Made In Space ha sviluppato Zero G, la prima stampante 3D progettata per operare in assenza di gravità. Lanciata in orbita nel 2014, funge da banco di prova per la tecnologia di fabbricazione spaziale.