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La plastica, più di qualunque altro materiale, svolge un ruolo importante nelle nostre vite. A casa, per strada, al lavoro o quando facciamo shopping, siamo circondati dalla plastica – per mantenere il calore negli edifici, garantire l’insonorizzazione, rendere i veicoli più leggeri e mantenere il cibo fresco più a lungo. Sebbene alcune persone ritengano che sia in conflitto con la natura, la plastica aiuta in realtà a preservare le risorse e a ridurre le emissioni.

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Dr. Melanie Maas-Brunner, Direttore dell’Unità Performance Materials Europe presso BASF

La storia dello sviluppo della plastica risale all’Età della Pietra quando l’Homo sapiens usava la pece ricavata dalla corteccia della betulla per produrre gli utensili. Nel 19° secolo, la crescente industrializzazione ha portato alo sviluppo di numerose materie plastiche pionieristiche, come la gomma vulcanizzata e la celluloide che era usata come supporto trasparente per la pellicola fotografica. Nel 1950, BASF ha presentato domanda di brevetto per la sua materia plastica espansa, Styropor®, che è ancora oggi uno dei materiali isolanti più installati. E nel 1957 l’“Età della Plastica” ha avuto inizio con l’avvio della produzione su vasta scala di polietilene, principalmente utilizzato per tubazioni, isolamento di cavi e imballaggio.

Le principali caratteristiche delle materie plastiche sono le loro proprietà tecniche che possono variare in misura significativa in base alla loro composizione molecolare o con l’aggiunta di additivi: possono essere malleabili, elastiche, rigide o infrangibili.

L’isolamento a base di materie plastiche installato nelle pareti, nei pavimenti e nei tetti degli edifici fornisce un contributo significativo alla riduzione del consumo di energia. In fondo gli edifici sono responsabili per il 40% del consumo energetico e delle emissioni di CO2 in Europa. L’isolamento in materiali plastici utilizzato in un edificio tipico può consentire in un anno un risparmio di un quantitativo di energia pari a quello utilizzato originariamente per produrre la materia plastica.

“Le materie plastiche sono troppo preziose per finire in discarica. La migliore opzione per la plastica usata è trovare una nuova applicazione per riutilizzarla.”

Dr. Melanie Maas-Brunner, Direttore dell’Unità Performance Materials Europe presso BASF

Il quantitativo di plastica utilizzato nella costruzione di aerei è aumentato in misura considerevole dagli anni ’70. Ad esempio la struttura del Boeing 787 è fatta per il 50% di materiali plastici compositi. Questo è dovuto principalmente ai risparmi in termini di peso risultanti dall’impiego delle materie plastiche che vantano anche buone proprietà tecniche e grande stabilità. Analogamente, la plastica sta diventando sempre più popolare nel settore automobilistico. Un componente a base di plastica ha un peso pari a circa la metà rispetto a un componente in materiali metallici convenzionali e questo contribuisce a risparmiare carburante. Il più vasto campo di applicazione delle materie plastiche è comunque quello degli imballaggi: oggigiorno il 50% di tutte le merci europee è dotato di un imballo in plastica. Ciononostante la plastica costituisce solo il 17% di tutti i rifiuti di imballaggio. E uno dei principali vantaggi della plastica è la possibilità di evitare rifiuti alimentari: ogni anno vengono gettati via 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, equivalenti a un terzo di tutto il cibo prodotto per il consumo umano. Quando è confezionato in un imballo in plastica, il cibo rimane fresco più a lungo. Per esempio, in questo modo un pezzo di parmigiano rimane fresco per 50 giorni invece di 20. Contemporaneamente, poiché pesa meno dei materiali convenzionali come il vetro e il metallo, l’imballaggio in plastica consente di risparmiare carburante e CO2.

Le materie plastiche sono quindi troppo preziose per finire in discarica. La migliore opzione per la plastica usata è trovare una nuova applicazione per riutilizzarla. Quando questa non è un’opzione sostenibile, la plastica può essere utilizzata come fonte di energia. In termini di recupero di energia, la plastica ha lo stesso potere calorifico del petrolio greggio dal quale veniva una volta ricavata; in questo contesto essa può quindi essere considerata “greggio solido”. Per questo motivo, BASF e le aziende nel settore europeo delle materie plastiche sostengono un divieto di collocamento in discarica per le materie plastiche a partire dal 2025.

La Dr.ssa Melanie Maas-Brunner è responsabile dell’Unità Performance Materials Europe presso BASF dal 2014. Dopo aver conseguito il dottorato in chimica, è entrata in BASF come ricercatrice nello sviluppo dei processi nel 1997. Successivamente è stata responsabile della strategia globale di prodotto per dispersioni e prodotti chimici per la carta. Dal 2008 al 2012, ha lavorato per BASF in Asia, dove ha svolto tra l’altro la mansione di capo dell’unità commerciale Poliuretani della regione Asia/Pacifico. Maas-Brunner ha studiato e conseguito il dottorato in chimica tecnica all’Università RWTH di Aquisgrana, in Germania, e all’Università di Ottawa, Canada.